Gestione miopia e lenti a contatto multifocali: quale geometria privilegiare?
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di Mirko Chinellato
Evidenze da diffondere e implicazioni per la pratica
- L’ortocheratologia notturna è nata circa 30 anni fa per compensare la miopia ed eliminare l’uso di occhiali o lenti a contatto durante il giorno.
- Nell’ipermetropia la tecnica è poco diffusa a causa delle minori indicazioni e della minore prevedibilità dei risultati finali.
- In caso di ipermetropia e presbiopia le indicazioni aumentano in quanto è possibile ottenere con semplicità un profilo corneale multifocale che riduce o elimina l’uso dell’occhiale per vicino.
- Ad oggi disponiamo di design e protocolli semplici che permettono di valutare l’efficacia dell’ortocheratologia negli ipermetropi presbiti.
L’ortocheratologia notturna è una tecnica di correzione delle ametropie, nata negli anni 90, che consiste nell’utilizzare delle particolari lenti a contatto (LaC) rigide gas permeabili durante la notte, al fine di modificare temporaneamente la forma esterna della cornea in modo controllato. Questo modellamento permette, una volta rimossa la LaC, di migliorare la visione naturale del portatore garantendo spesso una condizione di emmetropia durante tutta la giornata.
Il modellamento corneale ottenuto è da attribuirsi esclusivamente alla variazione di forma dell’epitelio corneale. La modifica può essere facilmente mantenuta indossando le LaC ortocheratologiche ogni notte, garantendo in tal modo una visione naturale ottimale per tutto il giorno. Questo modellamento esterno è stato dimostrato essere completamente reversibile una volta sospeso l’uso delle LaC ortocheratologiche per un certo tempo. L’ortocheratologia notturna è stata pensata ed ha trovato grande sviluppo per la compensazione della miopia, anche associata ad astigmatismo esterno, permettendo alti livelli di prevedibilità e di sicurezza grazie a numerosi studi e sviluppi clinici e tecnologici1.
Nei primi anni 2000 l’ortocheratologia ha avuto un’ulteriore spinta grazie ai significativi effetti sul contenimento della progressione miopica nei giovani. Il primo studio longitudinale pubblicato da Cho P. et al.2 nel 2005, ha per la prima volta oggettivizzato quello che già da anni era stato notato dai clinici, ed ha segnato l’inizio di una numerosa serie di studi prospettici e retrospettivi, svolti in varie parti del mondo, a conferma dell’efficacia dell’ortocheratologia nel ridurre la progressione miopica e l’allungamento assiale.
Per questo, ad oggi, la quasi totalità dei trattamenti ortocheratologici è finalizzata alla correzione della miopia, ma negli ultimi decenni anche la compensazione dell’ipermetropia e della presbiopia ha interessato i clinici ed i ricercatori, seppur in modo più limitato, portando allo sviluppo di LaC con design specifici. Un recente studio spagnolo di Sanchez-Garcia et al. ha confermato l’efficacia del moderno disegno delle LaC per ortocheratologia ipermetropica testato in un gruppo di giovani ipermetropi.
Ortocheratologia con un nuovo design di lenti a contatto nell'ipermetropia: uno studio pilota.
I risultati principali dello studio hanno indicato un aumento di curvatura corneale centrale, una riduzione dell’ipermetropia ed un prevedibile aumento di aberrazioni di alto ordine, che però non hanno ridotto in modo statisticamente significativo la miglior acuità visiva.
Questo nuovo profilo corneale centralmente più curvo, da un lato permette di compensare l’ipermetropia ma dall’altro induce un elevato livello di aberrazioni di alto ordine, tra le quali l’aberrazione sferica longitudinale negativa, che determinano una multifocalità del sistema ottico oculare, riducendo o talvolta eliminando la necessità di utilizzare un occhiale per la distanza prossimale. Volendo semplificare si può dire che viene a crearsi un profilo refrattivo che ricorda una lente a contatto multifocale “centro vicino”.
Ma quali sono i limiti? Le aberrazioni indotte possono far variare la qualità del trasferimento dell’immagine riducendo la sensibilità al contrasto; il livello di prevedibilità è inferiore rispetto al trattamento per la miopia, soprattutto nei casi di presbiopia; la procedura necessita di scelte applicative più attente, unite ad una scrupolosa selezione dei candidati. Rappresenta però una soluzione preziosa e spesso molto efficace per le persone ipermetropi che non desiderano indossare occhiali o lenti a contatto durante il giorno e che non vogliono sottoporsi alla chirurgia refrattiva.
Pur non disponendo di numerosi studi specifici sulla sicurezza dell’ortocheratologia ipermetropica, le caratteristiche del trattamento ci portano a dire che il rischio di eventi avversi gravi sia molto basso e simile a quello stimato per l’ortocheratologia miopica. Ad oggi esistono numerosi design e protocolli applicativi che permettono al professionista di approcciarsi all’ortocheratologia ipermetropica con semplicità e sicurezza, sfruttando la reversibilità del trattamento nel caso questa nuova ottica corneale non rispondesse appieno alle esigenze della persona.