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È il momento di “scoprire” le lenti morbide?
di Redazione
Evidenze da diffondere e implicazioni per la pratica
- Sembra che non siano tanti gli optometristi e gli ottici che utilizzano metodi correttivi finalizzati al contenimento dell’allungamento assiale nei bambini miopi.
- E ancora meno sono quelli che a quello scopo utilizzano lenti morbide. Eppure, le lenti morbide sono considerate efficaci, molto ben accettate dai bambini e sicure.
- Oltre quelle monouso, che hanno a favore un’ampia letteratura, esistono diverse lenti a ricambio mensile con design alternativi, che possono essere prodotte su misura.
- Questa varietà amplia le possibilità di intervento, ai casi che non rispondono ad altri trattamenti o che presentano un più rapido aumento della progressione miopica.
Consigliare, promuovere e prescrivere i dispositivi ottici per il controllo della miopia in età pediatrica, significa fare un’azione di prevenzione per malattie come il glaucoma, la maculopatia miopica, il distacco di retina. Queste patologie, infatti, si manifestano con maggiore frequenza nell’età avanzata (ma non solo) nei soggetti con miopia elevata (ricordiamo che la miopia si intende elevata quando raggiunge, o supera, le sei diottrie). Rallentare l’allungamento dell’occhio, soprattutto nei primi anni dall’insorgenza, significa quindi ridurre sensibilmente le miopie elevate, e conseguentemente prevenire alcune malattie oculari molto invalidanti.
Gli ottici e gli optometristi che approntano i dispositivi ottici per il controllo della miopia in età pediatrica sono ancora una minoranza, e la maggior parte di essi utilizza gli occhiali, ovvero le lenti oftalmiche con defocus miopico incorporato. È proprio il caso di dire, come in una parabola di Gesù, che gli ultimi sono diventati i primi. Sì, perché le lenti oftalmiche per il controllo della miopia sono arrivate dopo che l’ortocheratologia aveva dimostrato di poter rallentare l’allungamento oculare (circa 20 anni fa) e che le lenti a contatto morbide multifocali erano state utilizzate per lo stesso scopo (circa 15 anni fa).
Certo, gli occhiali hanno anche l’appoggio degli oculisti, il che facilita non poco il consiglio del dispositivo alla famiglia del bambino miope. Però l’uso delle lenti a contatto è pure previsto e accettato dagli oculisti pediatrici italiani. Allora perché non si usano abbastanza? Forse non si conosce la grande varietà di opzioni disponibili, comprese lenti che l’applicatore di lac morbide già conosce ed utilizza (quelle multifocali). Allora vediamo quali sono le caratteristiche delle varie lenti disponibili sul mercato italiano, facendoci aiutare da alcuni lavori scientifici.
Effetto a lungo termine delle lenti a contatto dual-focus sulla progressione della miopia nei bambini: uno studio clinico multicentrico di 6 anni
La lente di cui si parla è la MiSight, lente a doppio fuoco, monouso, con un’ampia letteratura scientifica a supporto. Ha due anelli di miopizzazione concentrici di potere +2.00D. Ha uno studio con un follow up di sei anni nel quale si mostra come la lente abbia un effetto cumulativo sulla progressione miopica, con il risultato di rallentarla mediamente del 50% in tutte le età testate (da 8 a 17 anni)1. In altri studi paralleli si è dimostrato come la lente sia ben tollerata e apprezzata dai bambini e dai genitori (ne abbiamo parlato in questo articolo) e come non vi siano state problematiche significative. Si tratta quindi di una lente sicura.
Ci preme sempre ricordare, a conforto di chi voglia dedicarsi alla contattologia pediatrica, che dalla letteratura scientifica appare come le complicanze siano significativamente più frequenti in adolescenti e adulti piuttosto che nei bambini. Questi temi sono stati trattati in un precedente articolo.
Ma quali sono le altre lenti disponibili sul nostro mercato e come si diversificano da quella appena descritta? In primis le lenti multifocali centro lontano normalmente utilizzate per la correzione della presbiopia. Queste lenti consentono di ottenere un defocus miopico, grazie all’addizione periferica. Molti lavori scientifici ne hanno mostrato l’efficacia, in particolare se l’addizione è di 2.50D o superiore2. Un articolo sul tema uscirà sul prossimo numero di Contattologia Oggi.
Ci sono poi le lenti con design indirizzato ad ottenere un’estensione della profondità di fuoco (EDOF) mediante la manipolazione delle aberrazioni. La Mylo, pensata per cercare di ridurre l’effetto della miopizzazione sulla parte centrale della retina salvaguardando quindi la visione centrale, e la Bloom, la seconda lente monouso disponibile in Italia, che all’opposto cerca di accentuare l’effetto di miopizzazione periferica per un maggior effetto sul controllo dell’allungamento assiale dell’occhio. Anche la lente Relax, prodotta in Svizzera, presenta un profilo con una modulazione di potere che ricorda una lente EDOF, ma con un anello di potere additivo più marcato in periferia.
C’è infine una lente prodotta in Italia, la Miopia+, che presenta un anello di potere additivo che ricorda quello che viene prodotto sulla cornea dall’azione notturna delle lenti per ortocheratologia. Questo profilo denominato Equivalent Ortho-K (EOK), è stato presentato alla Conferenza EAOO nel 2019 a Roma. Il principio dichiarato dall’azienda che produce Miopia+ è quello di simulare durante il giorno il profilo corneale che si ha nelle cornee trattate con l’ortocheratologia, nella convinzione che l’equivalenza del profilo porti ad una equivalenza di efficacia. Ricordiamo che l’ortocheratologia è una tecnica consolidata per il controllo della miopia, con una efficacia paragonabile a quella dell’atropina 0,01%. Ne abbiamo scritto in un articolo precedente, per poi valutare anche di una possibile sinergia tra le due tecniche.
Per concludere, la gamma delle possibilità applicative è sufficientemente ampia per trovare quella lente che meglio si adatta alle esigenze dei bambini miopi. Le lenti a ricambio frequente, ad esempio, possono essere prodotte su misura, adattando il diametro dell’anello di miopizzazione e il loro potere alle caratteristiche refrattive e di sviluppo miopico dei piccoli pazienti. Possono dunque fornire opportunità per ottenere buoni successi anche in quei casi che, con le lenti monouso standardizzate, vengono classificati come non rispondenti al trattamento o con una rapidità di crescita del bulbo molto elevata. Ricordiamo che questi ultimi sono i soggetti più sottoposti alla possibilità di diventare miopi elevati, con tutte le conseguenze del caso.