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Evidenze da diffondere e implicazioni per la pratica
- Tra le lenti morbide utilizzate per il controllo della progressione miopica vi sono le lenti con design progettato per allungare la profondità di fuoco (EDOF).
- Le lenti EDOF utilizzano le aberrazioni di alto ordine per distribuire la miopizzazione su un’ampia area retinica, cercando di lasciarne esente la parte centrale.
- Uno studio effettuato in Spagna ha valutato l’efficacia di una lente a profondità di fuoco estesa (Mylo) nel contenimento dell’allungamento assiale in un gruppo di giovani miopi.
- Lo studio mostra come i portatori di lenti Mylo abbiano un allungamento assiale clinicamente e significativamente più lento rispetto al gruppo di portatori di occhiali.
Nell'immagine: Esempio di visualizzazione della propagazione dei raggi attraverso
una lente monofocale
e una con fuoco allungato, o esteso (EDOF)
Fonte: Baur ID et al. (2022) https://doi.org/10.3390/diagnostics12112667
Evidenze da diffondere e implicazioni per la pratica
- La letteratura ci dice che le norme relative alla frequenza di sostituzione delle lenti monouso e a ricambio frequente (bisettimanali e mensili) non sono molto rispettate.
- Ci dice anche che gli stessi contattologi non sono sufficientemente attenti a questo aspetto e anzi, in alcuni casi, lo condividono con i loro pazienti.
- Si tratta di un atteggiamento sbagliato, sia da parte del paziente che dell’applicatore, perché aumenta i rischi di complicazioni, sia lievi che gravi, per il portatore.
- È indispensabile che i professionisti delle lenti a contatto abbiano atteggiamenti più proattivi verso l’adesione alla sostituzione programmata, come descritto nell’articolo.
Evidenze da diffondere e implicazioni per la pratica
- La scelta della lente morbida di prova può sembrare banale, tra lenti a geometria unica, con raggi e diametri che si assomigliano molto. Ma è davvero così?
- Ci sono casi nei quali non è facile trovare la lente giusta; servirebbe conoscere la profondità sagittale della superficie sulla quale le lente andrà ad appoggiare.
- D’altra parte, misurare con precisione la profondità sagittale corneosclerale necessita di attrezzature sofisticate (come ad esempio l’OCT) che pochi centri ottici posseggono.
- Ma non sarebbe possibile calcolare quale sia la profondità sagittale corneosclerale avendo a disposizione solo un oftalmometro o un topografo?
Nell'immagine: Rappresentazione schematica delle varie parti della superficie corneosclerale sulla quale appoggia una lente morbida.